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giovedì 16 dicembre 2010

Milano, città dei cinemi

15 febbraio 1960. La dolce vita in anteprima al Cinema Capitol, Milano.
15 dicembre 2010. Il cinema Capitol è un negozio di Armani.
Milano era la città dei cinema. 140 sale negli anni '70. Oggi sono 18. L'epopea di distruzione delle sale milanesi è raccontata nel documentario di Claudio Casazza, Era la città dei cinema. Un bellissimo documentario. Nostalgico, romantico, appassionato e arrabbiato. Incazzato. Quando le serrande di un vecchio monosala vengono tirate giù non si sta chiudendo solo un esercizio commerciale, ma anche un luogo di ritrovo. Un rifugio. Abbiamo assistito impotenti alle chiusure che ci sono state nel corso degli anni. Comune, Regione e Provincia sono stati a guardare. Il centro città sempre illuminato dalle insegne dei cinema è un pallido ricordo. Era la "piccola Broadway". Oggi è un cimitero, fatto dai resti delle vecchie sale. In Corso Vittorio Emanuele si è passati da 21 cinema a 3.  Liberalizzazioni, multiplex, mercato, messe a norma. Tutto vero. Ma sul serio questa ecatombe era inevitabile? Davvero è stato fatto il possibile per salvaguardare il patrimonio culturale di Milano? 
Oltre ai cinema, tanti bar e locali del centro hanno dovuto chiudere. Motivo? Dopo le 21 in piazza del Duomo e dintorni non c'è più nessuno. E' il tempo dei multisala in periferia, baby. Dove il cartellone è sempre omogeneo; tutti mandano gli stessi film. I titoli grossi in più sale per volta.

Forse chi ama il cinema, ma prima ancora chi ama scegliere, preferiva i 21 monosala del centro, ognuno con un film diverso.
Ah, dove potete vedere il film di Casazza? Da nessuna parte, ovviamente. Era la città dei cinema resta nella schiera degli invisibili: solo il cinema Rondinella di Sesto San Giovanni e la Scuola Teatro Paolo Grassi di via Salasco lo hanno proiettato.
Quando un altro cinema chiuderà e diventerà un parcheggio, magari qualcuno dirà sommessamente qualcosa per protestare, per chiedere tutela ecc. ecc. Poi un eminente uomo di cultura, esponente dell'intellighenzia italiota dirà: "Provate a mangiarvi un panino con Fellini". E allora rinunceremo senza parlare a un altro pezzo di storia e cultura della nostra città. 
Sarà la città dei cinemi.
 

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