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martedì 21 dicembre 2010

Se telefonando

"Mio fratello non mi chiama da due anni". A Gabriele Muccino, reduce dal successo planetario di Baciami ancora, piange il cuore quando parla del fratello Silvio, che lo ha disconosciuto da quando ha deciso di eguagliarlo e diventare un grande regista. "Non so perchè fa così, forse si compenetra così tanto nei personaggi che interpreta che si ritrova a prendere le distanze da se stesso e di conseguenza dalla sua famiglia"; Gabriele sciorina una fine analisi delle dinamiche della psiche del fratello. 

Il buon Silvio risponde con una frase che sembra uscita da Il Padrino: "La famiglia non si cancella, come ogni legame di sangue non si può spezzare, ma si può evitare che diventi una prigione". Insomma, Silvio vuole scappare, liberarsi dal tenebroso giogo di Gabriele e dal continuo confronto con suoi capolavori indimenticabili, come Ricordati di me e Come te nessuno mai, già diventanti capisaldi del cinema italiano.
Silvio non ha più lacrime da piangere per il fratello Gabriele. Come dice lui stesso nella conferenza stampa di presentazione della sua nuova fatica da regista, Un altro mondo, ha scongiurato in ginocchio Bruce Springsteen per avere Secret Garden nella colonna sonora del film. Il Boss lo ha ignorato a lungo, poi di fronte alla lacrimuccia di Muccinino si è sciolto e ha ceduto. 

Un altro mondo esce nei cinema il 22 dicembre, ed è una pellicola natalizia "che vuole scaldare il cuore con una storia alla Capra". Silvietto si autoiscrive, insieme a Castellitto, all'armata dei controcinepanettoni, quest'anno molto folta nei cinema italici. E' il racconto di un quasi trentenne senza radici, con un padre che praticamente non ha mai conosciuto, una madre algida e distaccata, il quale si trova a dover fare i conti improvvisamente con un fratellino che il genitore ha avuto in Kenya. Si promettono forti emozioni e buoni sentimenti natalizi. Nel frattempo, l'Italia resta trepidante sul filo. "Se io rivedendoti/fossi certa che non soffri/io ti rivedrei".

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