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mercoledì 19 gennaio 2011

Golden Globe e Festival di Berlino: Italia sempre all'asciutto

Natalie Portman con in mano un Globo
Tra Los Angeles e Berlino, l'Italia resta sempre fuori. Nella notte della scorsa domenica sono stati consegnati i Golden Globe, prestigiosi premi che fanno da apripista per gli Oscar. L'Italia presentava come candidato Io sono l'amore di Luca Guadagnino, ma a vincere nella categoria del miglior film straniero è stata Sla danese Susanne Bier con In un mondo migliore. E di sicuro non è una sconfitta immeritata. D'altra parte ce la siamo cercata, considerando che anche agli Oscar siamo riusciti a candidare La prima cosa bella di Virzì. Buon film, per carità, ma nell'anno di Giorgio Diritti e de L'uomo che verrà la scelta sembra davvero un harakiri. Era da Il divo che l'Italia aspettava un capolavoro, e quando è arrivato lo abbiamo ignorato. Non stupisce che all'estero il nostro cinema sembri ancorato a un ottenebrante provincialismo. L'ennesima prova arriva dalla Germania, dove alla 61esima edizione del Festival di Berlino (10-20 febbraio) non ci sarà in gara neppure un film italiano. 
Intanto si avvicina l'annuncio delle nomination per gli Oscar, che verranno assegnati il 27 febbraio. E impazzano i pronostici, come sempre influenzati dai risultati dei Globes. Automatico, dunque, il titolo di favorito per The Social Network di David Fincher, che ha portato a casa quattro Globi: miglior film drammatico, migliore regia, migliore sceneggiatura e miglior colonna sonora. Ma attenzione a The Kids are alright, che ha vinto nella categoria "commedie", e alla possibile rimonta di Inception di Cristopher Nolan e Il discorso del re di Tom Hooper. Come attori, i due favoriti d'obbligo sono Colin Firth e Paul Giamatti; per le attrici spicca su tutte Natalie Portman, che ai Globes ha trionfato per la sua interpretazione in Black Swan di Darren Aronofsky. E Virzì? Sarebbe già un'impresa entrare nella cinquina che potrà ambire all'Oscar.

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