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mercoledì 18 maggio 2011

Cannes, pensieri in una notte di mezzo festival

Cannes è al giro di boa e ora si aspetta il rush finale. Sembra utile fare un breve riassunto delle prime puntate. Fino adesso il festival ha vissuto sui grandi nomi, dopo l'interlocutorio 2010. Woody Allen, Nanni Moretti, i fratelli Dardenne, Terrence Malick e Aki Kaurismaki. Per il concorso è ancora difficile fare pronostici, anche perché mancano ancora da vedere alcuni pezzi grossi come Sorrentino, Almòdovar e Lars von Trier. Habemus Papam  è stato accolto molto bene dalla critica, tanto che qualcuno in Francia ha scritto "Habemus Palmam". Nanni, che a Cannes è di casa, si è persino commosso in sala durante l'applauso del pubblico versando qualche lacrima.
Il grande favorito della vigilia, Terrence Malick, ha invece incassato qualche applauso e molti fischi alla proiezione per la stampa, riscattandosi poi alla proiezione del pubblico. Cosa che non fa molto testo, come sa chi frequenta i festival succede sempre che alla proiezione per il pubblico siano presenti registi e attori in sala, e gli spettatori amano compiacerli con applausi anche durante la proiezione. Non che facciano molto testo neppure gli eventuali applausi o fischi della critica, visto che poi il minutaggio dell'una o dell'altra reazione viene spesso esagerata dai mezzi di informazione. Sfido qualunque spettatore, anche non festivaliero, anche solo immaginare a 15, 20 minuti di applausi a un film come qualcuno ha detto in passato.
Comunque, è un fatto che The Tree of Life di Malick non ha sfondato. Malick, al quinto film in 40 anni di riservata carriera, non si è presentato davanti a taccuini e telecamere ma pare fosse comunque presente in sala durante la proiezione del suo film. Dato che la sua ultima foto è del 1998, nessuno l'ha riconosciuto. Probabilmente non ha nemmeno avuto bisogno di mascherarsi come fa invece di solito Vincent Gallo, che lo scorso anno a Venezia girava incappucciato o camuffato per sfuggire alla folla e ai giornalisti.
Non sembra aver convinto nemmeno Il ragazzo in bicicletta, il nuovo lavoro dei fratelli Dardenne in passato trionfatori a Cannes. Il ruolo di superfavorito alla Palma è ora vacante, pronto a essere occupato da Moretti, spera l'Italia, o uno degli autori rimasti. L'unica vera novità vista finora sulla Croisette è The Artist di Michel Hazanavicius, un film in bianco e nero e, udite udite, muto. Ebbene sì, nell'epoca del pervasismo sonoro e visivo, The Artist prova a recuperare il senso profondo e originario delle immagini in movimento.
E Cannes è anche e soprattutto glamour. Ma questo ça va sans dire.

Lorenzo Lamperti

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