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giovedì 5 maggio 2011

Kill Bin Laden, che farà Kathryn Bigelow?


Osama Bin Laden morto non lo vedremo mai. Il Presidente degli Stati Uniti ha deciso che le foto del blitz in Pakistan rimarranno in uno dei cassetti della Casa Bianca. Ma Bin Laden morto forse lo vedremo al cinema. Anche se forse chi ce lo mostrerà la sera del primo maggio non era a Ground Zero a festeggiare. Eh sì, perché Kathryn Bigelow era in procinto di girare un film sulle missioni che non avevano portato ad alcun risultato. Osama l’aveva sempre scampata e così doveva fare anche sul grande schermo.
Ora che la realtà, si può dire la storia, è cambiata, deve cambiare anche la finzione, si può dire la trama. Kill Bin Laden: questo il titolo del nuovo film della prima donna premio Oscar della storia del cinema. Nelle intenzioni dell’autrice di Point Break e The Hurt Locker c’era una piccola produzione a metà strada tra il documentario e la fiction. Il punto è che ora le vicende reali hanno reso un piccolo film indipendente qualcosa di inaspettatamente più grande. E la Bigelow non ha ancora deciso come procedere. C’è addirittura chi dice che sarebbe già pronta a lasciar perdere tutto quanto il progetto. Altri dicono che stia già scrivendo insieme allo sceneggiatore Mark Boal un nuovo finale. Altri ancora sostengono che potrebbero entrare in gioco delle grandi case di produzione. Kathryn Bigelow è una regista atipica, che ha sempre girato con un suo stile marcatamente riconoscibile. Schiva, restia ad accettare i compromessi delle major, potrebbe perdere interesse verso una storia e un personaggio che sono diventati Storia e Personaggio. Senza contare la prevedibile inflazione di pellicole con al centro Bin Laden che vedranno la luce nei prossimi anni. Almeno lì, sulla pellicola, gli americani sperano di poter vedere la faccia del cattivo giustiziato e i fondamentalisti quella del martire sacrificato.

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