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sabato 7 maggio 2011

Il primo incarico, Isabella Ragonese al cinema Mexico

Sabato 7 maggio alle ore 20 il cinema Mexico di via Savona presenta Il primo incarico. E lo fa con una proiezione speciale, alla quale partecipano la regista Giorgia Cecere e Isabella Ragonese, protagonista del film. Di seguito pubblichiamo la recensione del film a cura di Raffaele Serinelli pubblicata sul sito http://www.icine.it/.

L’anno è il 1953; il luogo è uno sperduto paesino pugliese; la protagonista una giovane maestra pronta ad assumere il suo primo incarico. La bellezza (o meno, a seconda dei punti di vista) di girare in luoghi così contraddittori come il territorio pugliese, risiede nel vantaggio di poter utilizzare scenografie naturali, con pochi ritocchi, per poter dare la reale sensazione di ritrovarsi indietro nel tempo.
Nena è una giovane donna pronta ad affrontare il suo primo incarico da maestra di scuola. Ma l’attesa chiamata arriva da un luogo tanto ostile quanto arcaico, legato a tradizioni secolari, che poco hanno a che spartire con le abitudini della ragazza. Nena è innamorata di un ragazzo borghese, causa principale del suo malessere lontana da casa. L’oppressione di una madre troppo presente, la voglia di mettersi in discussione nonostante le avversità di una vita lontana dal proprio quotidiano, spingono la ragazza a resistere accantonando le difficoltà, conducendola a ripensare la propria vita in modo sorprendente.
Il primo incarico, film che segna l’esordio alla regia di Giorgia Cecere è un esperimento sensibile (forse troppo), rivolto principalmente allo sguardo femminile. Di registe donne, fortunatamente, gli esempi si sprecano, ma rivedere gli anni 50 nell’arcaica Puglia del sud di quel periodo, come fonte per trarne una storia di coraggio ed emancipazione femminile, non è opera semplice. Giorgia, cresciuta nell’ultimo paesino del Capo di Leuca, afferma di aver respirato la libertà guardando i film dei CowBoy, affascinata dalla grandezza del mondo e dalla meraviglia che si può creare nonostante un panorama arido e apparentemente desertico. Nonostante le apparenze, Il Primo Incarico segna , oltre che l’esordio cinematografico, anche un mirato lavoro sulla figura della donna degli anni 50 del sud Italia. Nel suo piccolo Nena ( Isabella Ragonese), senza strafare con atteggiamenti da eroina, appare semplicemente padrona della sua vita e delle sua decisioni; Cosa da poco, oggi, ma non negli anni raccontati da un’attenta osservatrice. Certo, gli uomini della Cecere non escono rinforzati nel loro ruolo di pardi padroni, anzi, il ragazzo di cui si innamora la giovane maestra è un nobile privo di potere decisionale, mentre l’uomo che si trova costretta a sposare (per fortuite circostanze) è solo un ragazzotto rozzo con pochissime attitudini alla sensibilità. Eppure, ciò che traspare dal personaggio di Nena è una simbolo di emancipazione, che non si estrinseca in inflazionati luoghi comuni, ma che trae dalla normalità di scelte difficili e ponderate, il proprio punto di forza. Probabilmente tutto ciò potrebbe apparire poco, soprattutto se paragonato ai ritmi frenetici che le pellicole Hollywoodiane ci impongono, ma a volte, fermarsi a riflettere , con un profondo respiro, analizzando situazioni passate, ma pur sempre fondanti della nostra cultura, potrebbe solo giovare al nostro spirito di osservazione. Sicuramente un film per chi sa guardare oltre l’aridità del paesaggio, anche se, non è un mistero, molto più vicino ad una sensibilità spiccatamente femminile.

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