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domenica 13 febbraio 2011

Gianni e le donne


Gianni è tornato. Il sessantenne romano che aveva conquistato il pubblico nel 2008, occupandosi di un’allegra combriccola di anziane signore nel delizioso “Pranzo di Ferragosto”, è protagonista di una nuova pellicola. Non si tratta dello stesso personaggio ma di un suo doppio. Ne conserva il nome, la maschera ricalcata su se stesso da Gianni Di Gregorio, il quartiere di residenza, persino la madre. Stavolta però le donne della sua vita sono molte di più e di ogni età: la moglie glaciale, la figlia adolescente (figlia dello stesso Di Gregorio), la badante della madre, la giovane vicina, un’amica di famiglia non vista per anni, una vecchia fiamma e un turbinio di altre creature di sesso femminile che gli si aggirano intorno anche solo quando cammina per la strada. Basta che un suo amico gli apra gli occhi sul fatto che lui sia l’unico uomo in circolazione a non avere un’amante per scuoterlo dal torpore e dall’apatia dell’età che avanza.
In un momento in cui si discute tanto in Italia dei rapporti tra uomini maturi e giovani ragazze, “Gianni e le donne” giunge in sala come dimostrazione evidente che col venir meno di due fattori, soldi e potere, l’uomo maturo agli occhi della giovane ragazza non è altro che un “nonno”. Il personaggio, separato da un confine piuttosto labile dall’attore, che coincide a sua volta con lo sceneggiatore e con il regista, compie questa riflessione con lo stesso perfetto equilibrio della sua opera precendente tra ironia e malinconia, sottile e per questo più struggente. Di Gregorio conferma nei panni della madre l’esilarante Valeria de Franciscis Bendoni, trasformandola in un’icona dell’immaginario collettivo, sfrutta la spontaneità degli attori-non attori che sceglie e procede nella narrazione per quadri successivi con una leggerezza che è ormai cifra stilistica del suo fare cinema. Il legame con il primo film è talmente forte che sembra possa esserci un nuovo capitolo in cantiere, come ideale completamento di una trilogia. E’ quello che il regista ha solo accennato ed è quello che ci auguriamo succeda.

Roberta Pellegrini
iCine.it

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