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venerdì 4 febbraio 2011

L'ultimo tango di Maria Schneider

Parigi, 1972. Anteprima di Ultimo tango a Parigi. Dopo soli 10 minuti dall’inizio del film, Jean-Luc Godard si alza ed esce dalla sala. Non vedrà la scena in cui Maria Schneider viene presa per terra da Marlon Brando, con l’aiuto di una spalmata di burro. Forse neppure Maria avrebbe mai voluto rivederla, e magari neanche recitarla. E invece ha visto e rivisto quei frammenti di pellicola che hanno segnato la sua carriera di attrice e forse anche la sua vita.
Maria Schneider con Cristiano Malgioglio
Maria Schneider è morta. Aveva 58 anni, ma nell’immaginario comune era sempre rimasta quella ragazza con i riccioloni e un seno prosperoso. Era rimasta il simbolo della trasgressione e dell’emancipazione sessuale. Dopo il tango diretto da Bernardo Bertolucci e ballato con Marlon Brando, Maria aveva provato a reinventarsi, ma quei fotogrammi le sono sempre rimasti appiccicati addosso. Ha una buona parte in Professione: reporter di Michelangelo Antonioni, al fianco di Jack Nicholson. Poi, praticamente il vuoto. E una vita difficile, costellata da droghe, ricoveri e viaggi mistici nelle riserve indiane. Fallisce lo sbarco a Hollywood, si fa cacciare da Bunuel dopo un solo giorno sul set di Quell’oscuro oggetto del desiderio. Nei Novanta prova a tornare in campo, ha una parte in Jane Eyre di Franco Zeffirelli, poi si limita a comparsate in fiction televisive. Nel 2005 registra un disco con Cristiano Malgioglio.
Oggi, a quasi 40 anni di distanza, Bertolucci le chiede scusa per quella famigerata scena, che la Schneider confessò non essere prevista nella sceneggiatura. “Mi hanno quasi violentata” aveva detto qualche anno fa Maria. Forse era vero, forse no. Di certo c’è che da quel tango Maria non riuscirà a uscire nemmeno adesso.

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