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sabato 26 febbraio 2011

Oscar: i pronostici

Tra poche ore il Kodak Theater sarà il centro del mondo. Perlomeno di quello cinematografico. Nella notte tra domenica 27 e lunedì 28 febbraio l’Academy consegna gli Oscar 2011. E come al solito è partito il carrozzone mediatico concentrato sui vestiti e accompagnatori delle star. C’è poi chi si avventura nei pronostici della vigilia. L’anno scorso c’era stata la contrapposizione creata ad hoc tra gli ex consorti James Cameron e Kathryn Bigelow. La spuntò la Bigelow con The Hurt Locker, film in realtà del 2008 ed eccessivamente rivalutato dai critici. Quest’anno sarà dura ripetere la fortunata kermesse mediatica del 2010, ma la qualità sembra più alta di dodici mesi fa.
Tra i candidati per il miglior film ce ne sono molti che potrebbero piacere ai giurati. Dal western classicheggiante de Il Grinta alla storia di pugilato di The Fighter, sono molte le storie che storicamente piacciono al pubblico americano. Ma né Il GrintaThe Fighter sembrano in grado di ripercorrere la strada di Balla coi lupi o Gli spietati in un caso, di Rocky o Toro scatenato nell’altro. La sfida sembra essere circoscritta a Il discorso del re e The Social Network. L’affresco storico alla inglese o la fotografia della genesi di Facebook? Sembra leggermente avvantaggiato Tom Hooper, anche perché a David Fincher può arrivare la consolazione della migliore regia, categoria in cui è stato clamorosamente escluso Cristopher Nolan. Inception è nella decina dei migliori film, ma il suo pregio è proprio l’aspetto tecnico e registico. Mah.
Tra gli attori, come sempre, la corsa sembra più scontata. Tutto porterebbe alle vittorie di Colin Firth, il re balbuziente, e Natalie Portman, la splendida prima ballerina di Black Swan. James Franco presenta la serata e quindi difficilmente arriverà a insidiare Colin Firth, ma Annette Bening potrebbe covare qualche speranza per la sua madre del terzo millennio di I ragazzi stanno bene. Tra i non protagonisti, i favoriti sembrano Christian Bale (The Fighter) e l’esordiente Haileen Steinfield, per la sua ragazza cowboy in Il Grinta. Il film dei Coen qualcosa porteranno a casa.
Toy Story 3 sembra non avere rivali tra i film di animazione, anche se L’illusionista di Sylvain Chomet su un vecchio soggetto di Jacques Tati è davvero notevole.
Sfida accesa per il miglior film straniero: parte in vantaggio Biutiful di Alejandro Inarritu, ma qualche chance ce l’hanno anche Hors la loi di Rachid Bouchareb e In un mondo migliore della danese Susanne Bier, vincitrice ai Golden Globe. Mancano due grandi film: Des hommes et des dieux  di Xavier Beauvois e L’uomo che verrà di Giorgio Diritti. Il francese è stato ignominiosamente escluso dai giurati dell’Academy, l’italiano è stato autoescluso dai luminari del nostro Paese.

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