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venerdì 22 aprile 2011

Cinesofia: un nodo alla gola

In principio fu Dostoevskij. Poi ci sono stati Freud e Nietzsche. Ma tutto ha origine nell’articolo di Raskol’nikov, di cui si dà notizia in Delitto e castigo. L’eroe dostoevskijano proponeva la divisione degli uomini in ordinari e straordinari. Secondo lui, gli uomini straordinari avevano il diritto di compiere azioni immorali per un più grande disegno morale. La tragedia di Raskol’nikov non è il rimorso delle sue azioni immorali, ma il fallimento della sfida con se stesso: Raskol’nikov non è un uomo straordinario.
Gli stessi principi sono messi in gioco da Rope (1948; Nodo alla gola) di Alfred Hitchcock, proiettato venerdì 22 aprile alle ore 20 all’Auditorium San Fedele di Milano per il settimo appuntamento della rassegna “Cinesofia”. Rope è probabilmente uno dei migliori film del grande Alfred, anche dal punto di vista tecnico. Il film è composto da una serie di piani sequenza, separati l’uno dall’altro da dissolvenze in nero che coincidono con l’esaurirsi delle bobine di pellicola. La storia è quella di due ragazzi che mettono in pratica la teoria propugnata da un loro professore, interpretato da James Stewart, sul superuomo. Uccidono un compagno e organizzano un banchetto con amici e parenti nello stesso luogo dove si trova il cadavere.
Dopo la visione ci sarà un dibattito. Per info: http://www.sanfedele.net/

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