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mercoledì 6 aprile 2011

The Kennedys, il film tv che divide l'America

“Nemmeno quel figlio di puttana che ha premuto il grilletto sa chi ha ucciso Kennedy”. Così Joe Pesci in una battuta di Jfk (1993), il film di Oliver Stone che ricostruisce l’insoluto caso dell’assassinio del presidente degli Stati Uniti d’America. Sono passati quasi 48 anni, ma John Fitzgerald Kennedy è sempre un’icona. E ora c’è chi teme che qualcuno lo voglia uccidere per la seconda volta: “Questo film è un tentativo di assassinio postumo, che trasforma la storia in un’interminabile soap opera”. Parola di Robert Greenwald, un regista con simpatie sinistrorse che ha girato un mini-documentario contro il film in questione. E il film in questione è The Kennedys, in onda a partire da domenica 3 aprile negli Stati Uniti su ReelzChannel. Un’impresa, quella di portare la storia della famiglia del Massachussets sugli schermi, che era ovviamente destinata a furibonde polemiche. Eh sì, perché i Kennedy in America dividono ancora. Per loro si combattono sempre delle guerre di religione. Il film tv ha subito scaldato gli animi degli intellettuali democratici e dei progressisti non appena si è saputo che il timone dell’operazione era stato affidato a Joel Sturnow, noto per le sue posizioni vicine all’ala più conservatrice del partito repubblicano. Negli otto episodi della serie si annunciano scene che daranno scandalo, come una di sesso esplicito con John Kennedy/Greg Kinnear nudo in compagnia di una donna, forse Marilyn Monroe, in piscina. Ma anche le inesattezze storiche e le allusioni politiche, compresi i sospetti sui rapporti tra il padre di John, Joseph, e la mafia italoamericana. E poi l’insistenza sull’abuso di psicofarmaci e analgesici da parte di John e Jacqueline Kennedy, quest’ultima interpretata da Katie Holmes, moglie di Tom Cruise. Insomma, di materiale per le polemiche ce n’è parecchio. Il 22 novembre 1963 non è poi così lontano.

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