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venerdì 30 settembre 2011

Dany Boon non ha "niente da dichiarare"

Vedere Giu' al nord in lingua originale in un cinema a poche decine km di distanza dal Nord Pas de Calais era una magnifica esperienza cinematografica. Soprattutto divertente. Anche se eri un italiano che sapeva sì spiaccicare qualche parola in francese ma di certo non era pronto per comprendere al meglio l'accento ch'tis non potevi controllare le continue risate. Tre anni e un remake, quasi due, italiano dopo era lecito aspettarsi molto da Niente da dichiarare?, il secondo film del regista Dany Boon. E invece... e invece il secondo genito non regge il confronto del fratello maggiore. Ce lo si poteva aspettare, certo, ma il crollo verticale del divertimento si sperava che si potesse evitare.
Lo schema è sempre quello di Giù al nord: insofferenze regionali, anzi in questo caso nazionali, stereotipi transnazionali, commedia delle incomprensioni, buoni sentimenti. La storia è ambientata ai tempi di Maastricht e dell'Europa aperta. Le dogane tra Paesi stanno per sparire e tra Francia e Belgio il passaggio sta per diventare libero. I doganieri francesi e belgi sono disperati, soprattutto il vallone Ruben Vandevoorde, interpretato da Benoit Poelvoorde. I litigi con Mathias Ducatel sono all'ordine del giorno ma i due saranno chiamati a cooperare in una squadra sperimentale dell'Europa unita. Problema in più: Mathias è fidanzato con la sorella di Ruben. E Ruben odia i francesi.
Anche Giu' al nord procedeva lungo la sdolcinata strada dell'apprezzamento delle differenze e della ricomposizione degli opposti, ma qui tutta la verve comica si perde per strada. Il ritmo è abbastanza fiacco, e la storia parallela dei contrabbandieri di droga non appassiona. Insomma, sembra che Dany Boon, che comunque conferma la sua bravura attoriale, abbia preferito adagiarsi su un modello che gli aveva assicurato successo e riconoscimenti. Con un problema: stavolta era molto meno ispirato. E soprattutto non sfrutta gli spunti potenzialmente divertenti, come l'uso dell'informatica e dei telefoni cellulari. Certo, anche qui la visione in lingua originale migliorerà la visione, soprattutto nella cena di Capodanno tra Mathias e la famiglia della sua fidanzata.
Insomma, ci si aspettava molto di più di questo film spento e abbastanza trascurabile. Va beh, tutti i biloutes  terranno in mente quel magico gioiellino che è Giu' al nord... dubras!

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