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sabato 19 marzo 2011

The Fighter, Christian Bale mette tutti KO

Gong. Da Paul Newman a Sylvester Stallone, da Robert De Niro a Will Smith. Fino a Hilary Swank. La boxe a Hollywood è sempre piaciuta. E i lottatori cinematografici sono stati quasi sempre premiati con statuette dorate. Non fa eccezione Christian Bale, premiato con l’Oscar come miglior attore non protagonista grazie a The Fighter di David O. Russell, dove è un ex pugile tossicodipendente che allena il fratello, interpretato da Mark Whalberg, per diventare un lottatore migliore di lui. Periferia profonda, famiglia numerosa e malsana, alcol e droga. Gli ingredienti per la parabola sportiva ci sono tutti. Umili origini e nobili destinazioni. Come Rocky, Micky Ward vola verso un successo insperato e inatteso. The Fighter convince per due terzi della sua durata, nel mettere in mostra il difficile ambiente dal quale Micky prova disperatamente di emergere. Interessa soprattutto il rapporto tra i due fratelli, con un Micky che reprime a fatica l’invidia per il fratello, sempre e comunque protagonista anche quando dovrebbe lasciare il centro del ring a Micky. Le scene di lotta sono efficaci, sembrano più vere di quelle a cui ci hanno abituato i film del genere. Ma lo scioglimento è di una superficialità e velocità imbarazzanti. Tutti i conflitti scompaiono e tutti i tasselli prendono il loro posto con troppa facilità in un puzzle che, ora sì, sa di finto. Peccato, perché il film si fa seguire e Christian Bale è davvero bravo. Un po’ meno Melissa Leo, che segue comunque Batman e si porta a casa l’Oscar come migliore attrice non protagonista. Insomma, The Fighter combatte bene, ma quando gli sembra di sentire già il gong finale stramazza rapidamente al tappeto.

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