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martedì 29 marzo 2011

Non solo Kurosawa, tutti i nomi del cinema giapponese


Sono capaci di ricostruire un’autostrada in sei giorni. Si sono rialzati dopo bombe nucleari e catastrofi naturali. Figurarsi se i giapponesi non sono capaci di girare un film. Il cinema giapponese è il tema dell’incontro di giovedì 31 marzo al Museo d’arte e scienza di via Quintino Sella 4. Alle ore 18,30 (info@museoartescienza.com, 02.272022488) Giampiero Raganelli guida un dibattito dal titolo: “Non solo Kurosawa, il cinema nella tradizione del Sol Levante”. Si tratta di un evento inserito nel ciclo di conferenze Frammenti di Giappone cominciato lo scorso 10 marzo con la collaborazione tra l’Associazione culturale Giappone in Italia e l’Associazione amici del Museo d’arte e scienza.
E in effetti non c’è solo il grande Akira Kurosawa nell’olimpo dei grandi registi giapponesi. L’autore di Rashomon, I sette samurai, Rapsodia d’Agosto e tanti altri capolavori non è l’unico maestro del cinema con gli occhi a mandorla. Basti ricordare il grande Yashiro Ozu (Il gusto del saké), Kon Ichikawa (L’arpa birmana) o il sottovalutato Kobayashi, autore di veri e propri gioielli come Ghost Stories e soprattutto Harakiri. Passando per Takeshi Kitano (Boiling Point) e Nagesi Oshima (L’impero dei sensi), gli autori giapponesi più conosciuti in occidente sono quelli di genere: Hideo Nakata (Ring) e Shunya Tsukamoto (Tetsuo) su tutti. Ma oltre all’horror e al cyberpunk dal Giappone arriva anche il grande film d’animazione di Hayao Miyazaki e i pastiches ultracitazionisti di Takeshi Miike. E ancora tanto altro. Portatevi un quadernetto per appuntarvi nomi e titoli.

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